Lettera aperta alla cittadinanza

Malo, 2 Settembre 2025

Oggetto: “Perché non ci siamo arresi – la verità di GIS”

In questi giorni, molti di voi si stanno chiedendo cosa stia accadendo alla piscina comunale di Malo.
Per questo, sentiamo la responsabilità – come società che da 20 anni gestisce l’impianto – di raccontarvi con trasparenza e rispetto la nostra verità.

La decisione del Comune di Malo di risolvere unilateralmente il contratto con GIS è arrivata in pieno Agosto, con effetto immediato e senza alcun preavviso. Addirittura dopo averci chiesto il depliant riepilogativo della nuova stagione sportiva 2025-2026 che avrebbero pubblicato nella brochure comunale e che avevamo prontamente inviato.

Si è trattato di una decisione di pancia, meramente politica, improvvisa ed imprevista, che ci ha colti di sorpresa e che non è stata preceduta da alcun confronto. Viene giustificata facendo riferimento a un parere negativo del commissario giudiziale sul piano di risanamento da noi presentato nel 2023. Eppure, mentre attendiamo una risposta da oltre due anni, il Comune ha scelto di agire autonomamente, super partes, senza attendere questo passaggio fondamentale. Il parere del commissario cui il Comune fa riferimento, infatti, non equivale a una decisione giudiziaria: l’unico organo titolato a giudicare la validità del nostro piano è il Tribunale che ad oggi non ha ancora emesso alcuna sentenza. Perché non attendere la sentenza definitiva e farsi inspirare dal solo parere? cosa c'è sotto? chi ha consigliato il Sindaco di staccarci la spina in corsa?

Incomprensibile

Nel corso di questi anni, GIS ha sempre dimostrato senso di responsabilità e rispetto nei confronti della comunità e lo dimostrano anche i sopralluoghi periodici in loco da parte del Comune.
Nel 2020, a causa della crisi pandemica Covid, del blocco governativo degli impianti e dell’aumento esponenziale dei costi energetici, abbiamo attraversato un periodo di crisi e non ci siamo arresi. Abbiamo scelto di proporre – come previsto dalla legge – un piano di riequilibrio economico-finanziario chiedendo aiuto al Comune di Malo che però non ci ha sostenuto. A quel punto avremmo potuto recedere dal contratto e restituire noi l’impianto al Comune chiedendo il saldo del residuo.
Non lo abbiamo fatto.

Tutto questo, mentre il Comune di Malo, dal 2021 sospendeva i contributi annuali a Gis previsti dal contratto di finacial project, aggravando la nostra situazione economica.

Sicchè, nel 2023 abbiamo dovuto ricorrere ad un concordato in continuità, per tutelare lavoratori, utenti, famiglie e sportivi e di cui la amministrazione è stata pienamente informata da subito.
Abbiamo continuato a lavorare ogni giorno per mantenere viva la piscina e nel 2024 siamo finalmente riusciti a tornare ai livelli pre-pandemia, grazie alla fiducia degli iscritti e alla dedizione dei nostri collaboratori. Mentre, il piano di risanamento lentamente stava facendo il suo percorso giuridico è arrivata tra capo e collo la risoluzione contrattuale di Agosto 2025.

Dopo due anni dall'avvio di una procedura non ancora conclusa: ci chiediamo perché il comune ci ha staccato la spina?

Di più: GIS dopo la comunicazione della risoluzione ha chiesto al Comune di avviare insieme una gestione transitoria, proprio per tutelare gli abbonati, gli affittuari presenti nel centro sportivo, portare a termine i corsi, concludere la stagione sportiva dignitosamente e dare tempo alla squadra agonistica – reduce da medaglie ai Campionati Italiani – di non disperdersi.

La risposta il 18 Agosto?
Un no secco.

Anzi: ci è stato vietato di sottoscrivere nuovi abbonamenti, lasciandoci nell’impossibilità di riorganizzare il servizio e impedendoci perfino di concludere degnamente il rapporto con chi ha creduto in noi. Di qui la difficoltà a riaprire come programmato il 25 Agosto, impediti nell'esercizio della nostra attività proprio dal Comune. Nonchè obbligati a nostra volta a comunicare agli inquilini la decadenza contrattuale che tanto improvvidamente il Comune diceva di voler tutelare.

Cosa significa tutto questo nella pratica?

  • 40 lavoratori e collaboratori improvvisamente esclusi

  • Utenti fidelizzati di lungo corso che non possono nuotare

  • Decine di anziani e persone con patologie che usavano l’impianto come presidio di cura e che a tempo indeterminato non potranno più dare seguito ai propri programmi riabilitativi

  • Cooperative che lavoravano con i disabili lasciate senza continuità

  • Scuole che resteranno senza impianto per l’inizio dell’anno

  • Una squadra agonistica che si sfalda

Tutto questo, mentre si dimentica che GIS:

  • Ha investito capitale proprio e contratto un mutuo ventennale per progettare, costruire e gestire per trent'anni l’impianto sportivo di Malo.

  • Ha pagato tutte le rate del mutuo ventennale con ICS fino all’arrivo del COVID, evidente e conclamata causa di forza maggiore.

  • Ha subito gli effetti disastrosi dell'emergenza pandemica Covid-19 sul rapporto contrattuale in essere con Comune che richiedeva necessariamente rimedi straordinari e interventi eccezionali: ma il gestore è stato lasciato solo

  • Ha chiesto un supporto economico previsto dalla legge che il Comune ha rifiutato

  • Ha lavorato in silenzio e a testa bassa, giorno dopo giorno, per permettere a chiunque – bambini, anziani, disabili, atleti – di continuare a fare sport fino per dimostrare che con la continuità lavorativa stava uscendo dal tunnel

Abbiamo sbagliato? Forse. Abbiamo sottovalutato la rigidità del sistema? Può essere.
Ma non abbiamo mai smesso di fare la nostra parte.
Nel rispetto delle regole. Nel rispetto delle persone. Nel rispetto della comunità.

Oggi siamo qui, pubblicamente, per dirvi che non ci arrendiamo.
E per ringraziare ogni singolo iscritto, collaboratore, atleta, insegnante, dipendente e famiglia che in questi anni ha camminato con noi.

GIS c’è. E continuerà a lottare per tutelare il proprio nome, i propri valori e chi crede nello sport come servizio alla comunità.

Con rispetto,
Il Consiglio Direttivo di GIS